Chiacchiere con Lory e Naty: il meglio di Aprile

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Ciao a tutti e bentrovati nel mio blog!

Nuovo post per il nostro consueto appuntamento con la rubrica Chiacchiere con Lory e Naty, in collaborazione con la mia preziosa amica Lory di Lory’s Channel Make Up and Beauty

Curiosi di scoprire cosa Aprile mi ha riservato?

Bene, allora cominciamo subito!

Alla scoperta di Cagliari

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foto presa dal web

Caralis, si distende in lunghezza ed insinua fra le onde un piccolo colle che frange i venti opposti. Nel mezzo del mare si forma un porto ed in un ampio riparo, protetto da tutti i venti, si placano le acque lagunari».

(Claudiano, IV sec a.C.)

Cagliari è davvero una città bellissima e merita di essere scoperta anche da noi che abitiamo nel cagliaritano, non solo dai turisti. Più volte mi è capitato di “fare la turista” nella mia città, alla scoperta della sua storia, curiosa di conoscere cosa può raccontare ogni angolo, ogni sentiero, ogni monumento che le appartiene.

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Ad Aprile mia madre mi ha proposto una visita guidata alla Necropoli di Tuvixeddu. Si tratta della più grande necropoli punica ancora esistente, che si estende all’interno della città di Cagliari. Il nome tuvixeddu significa “colle dei piccoli fori” e deriva dal termine sardo tuvu che significa cavità, vuoto, buco, proprio per la presenza delle numerose tombe scavate nella roccia calcarea.

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Il parco archeologico e naturalistico di Tuvixeddu è di recente realizzazione e interessa una modesta aerea che era stata portata alla luce da alcuni archeologi già negli anni ’60. Dal 2014 l’ingresso è aperto tutti i giorni ed è gratuito, noi abbiamo scelto però di fare una visita guidata per sapere di più sulla sua storia ed è stato davvero interessante.

In particolare degni di nota sono:

  • la “tomba del dio Sid” dove, tra le pitture presenti nella tomba, in una figura maschile è stata riconosciuta la dività sardo-punica venerata nel tempio di Antas;
  • e la “tomba dell’ureo” che prende il nome dalla figura principale del fregio dipinto, un serpente cobra alato con globo solare sulla fronte.

All’interno per noi non è stato possibile visitare e vedere di persona le pitture, in quanto gli archeologi che si erano occupati degli scavi, una volta terminati gli studi avevano deciso di chiudere la tomba per preservarla dalle attività dei vandali.

Ma non vi racconto di più… andate assolutamente di persona a visitare il parco! Per me è stato davvero interessante, per questo vi consiglio di dedicare un pomeriggio alla scoperta di questo parco meraviglioso…

Mostra di Frida Khalo.

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Ti meriti un amore che ti voglia spettinata,
con tutto e le ragioni che ti fanno alzare in fretta,
con tutto e i demoni che non ti lasciano dormire.
Ti meriti un amore che ti faccia sentire sicura,
in grado di mangiarsi il mondo quando cammina accanto a te,
che senta che i tuoi abbracci sono perfetti per la sua pelle.
Ti meriti un amore che voglia ballare con te,
che trovi il paradiso ogni volta che guarda nei tuoi occhi,
che non si annoi mai di leggere le tue espressioni.
Ti meriti un amore che ti ascolti quando canti,
che ti appoggi quando fai il ridicolo,
che rispetti il tuo essere libero,
che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere.
Ti meriti un amore che ti spazzi via le bugie
che ti porti l’illusione,
il caffè
e la poesia.

Frida Khalo.

Un’altra bellissima esperienza di Aprile è stata la visita alla mostra di Frida Khalo, al Mudec di Milano. Approfittando dei voli low-cost di Ryanair, con mia madre e mia sorella abbiamo organizzato una gita di un giorno a Milano apposta per vedere la mostra… e devo dire che ne è valsa davvero la pena.

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La mostra è composta da tutte le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due collezioni più importanti e ampie di Frida Khalo al mondo. E’ una mostra davvero toccante che parla della vera Frida, esattamente “oltre il mito“.  In ogni sua opera si percepisce il suo stato d’animo, la sua sofferenza, l’amore/ossessione per suo marito Diego Rivera… come se a dipingere non fosse stata la sua mano, ma direttamente il suo cuore.

Oltre a tantissime sue opere, alla mostra si trova anche una bellissima sessione fotografica, per la maggior parte di foto scattate da suo padre, varie lettere scritte in prima persona da Frida Khalo e un bellissimo video di Frida e Diego che racconta il loro quotidiano, la vita di tutti i giorni.

E’ stata sicuramente una bellissima esperienza, molto commovente ed emozionante. Consiglio davvero a tutti di andare a vederla… quindi se ancora non ci siete stati approfittatene: la mostra sarà aperta ancora fino al 3 giugno 2018. Vi consiglio inoltre di prenotare i biglietti on line direttamente dal sito del Mudec, perché potreste trovare delle lunghe code alla biglietteria del museo.

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Fashion revolution week.

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Nella settimana che va dal 23/04 al 29/04 si è svolta su Instagram la Fashion Revolution Week, un contest fotografico che ha visto tantissime persone postare foto in cui indossavano capi di abbigliamento al contrario mostrando le etichette e chiedendo ai brand “Who made my clothes?“, “chi ha fatto i miei vestiti?

Alla base della Fashion Revolution c’è purtroppo una tragedia avvenuta il 24 Aprile 2013, in cui 1133 persone persero la vita e molte altre rimasero ferite quando il complesso produttivo di Rana Plaza, a Dhaka, in Bangladesh, è crollato.

La Fashion Revolution ci invita quindi a prendere coscienza di ciò che significa acquistare un capo d’abbigliamento, a chiederci cosa si nasconde dietro una maglia o un jeans acquistati, soprattutto a basso costo.

Per questo motivo nasce la Fashion revolution week, perchè “conoscere chi fa i nostri vestiti è il primo passo per trasformare l’industria della moda”(cit); perchè non è concepibile un’industria della moda che non rispetti i diritti umani, l’ambiente e i diritti dei lavoratori.

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Trovo questo argomento davvero importante ed è per questo che ho partecipato all’iniziativa promossa da In The Folds, la #makerforfashionweek, in quanto produttrice della maggior parte del mio armadio (anche se ancora non al 100%). E se anche io so da dove vengono i miei vestiti, mi unisco alla domanda di molte produttrici chiedendomi invece “chi fa i tessuti che utilizzo per i miei lavori?”, “chi fa il filo che utilizzo per cucire?”, “chi fa i bottoni?”… insomma è stata un’occasione per riflettere su questo argomento che molte volte ho dato per scontato, ma che ora mi lascia con una consapevolezza diversa, migliore.

Ecco la sintesi della mia Fashion Revolution Week:

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Spero di avervi incuriosito e di avervi lasciato vari spunti di riflessione… per saperne di più e per approfondire questo argomento vi consiglio di visitare il sito della Fashion Revolution, cliccando qui accederete direttamente alla sezione in italiano.

***

Le ultime due cose degne di nota del mio Aprile sono un regalo della mia carissima amica Lory, una persona splendida e davvero generosa. Credo che regalare ad un’amica un pezzo della storia della propria famiglia non sia da tutti, per questo mi ritengo davvero fortunata ad essere la destinataria di questo gesto così bello.

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Il primo regalo che ho ricevuto è una scatola con tantissimi bottoni vintage che Lory è riuscita a recuperare da alcuni capi di abbigliamento che la sua nonna paterna, sarta professionista, aveva confezionato negli anni ’70 (credo) per la sua mamma.

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Inutile dirvi che sono uno più bello dell’altro: alcuni molto particolari, veramente anni ’70, altri delicati e romantici. Li userò sicuramente per le mie creazioni, alcuni proprio per le confezioni che in questi giorni sto preparando per l’esame, sono sicura che mi porteranno fortuna!

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Il secondo regalo è qualcosa di veramente speciale: una macchina da cucire della Necchi degli anni ’50, di proprietà della nonna materna di Lory. Davvero Bellissima! Ancora funzionante ed ha persino tutto il kit di accessori della macchina. Un vero pezzo da museo!

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La macchina da cucire è montata su una bellissima scrivania in legno, dotata di 5 cassetti e uno sportello che mi saranno utilissimi per conservare accessori, tessuti e rocchetti di filo al suo interno. Al momento attuale si trova nell’ingresso di casa, ma non appena libero un po’ di spazio, la sistemerò nella mia stanza del cucito, il modo ideale per sfruttarla al massimo.

Ribadisco anche qui il mio immenso grazie a Lory per questi regali preziosi che ha voluto donarmi, è davvero una persona speciale e si vede anche da questi grandi gesti.

E direi che anche per questo mese è tutto, spero di non avervi annoiato con questo lunghissimo post, ma Aprile è stato pieno di cose davvero interessanti e non potevo tenerle solo per me 😉

Ora vi saluto, ma non dimenticate di andare a leggere il post di Lory dove scoprirete le cose più interessanti del suo Aprile. Per accedere al suo sito potere cliccare direttamente qui.

A presto, Naty

 

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